giovedì 14 febbraio 2008

Diary 5.1

Oggi Roberto Bandiera ci ha portati tra suoni ed immagini: Look at the music ! Ci sono copertine il cui sapore esprime la 'linea editoriale' delle case discografiche (Blue Note, ECM, 4AD, giusto per citarne alcune) ed altre che invece identificano in maniera inequivocabile l'artista o il gruppo. Emblematico è il caso dei Pink Floyd, con le immagini costruite per loro da Storm Thorgerson. Thorgerson si distingue per la forte impronta surrealista dei suoi lavori, ottenuta grazie ad un sapiente allestimento del 'setting'. Il sapore delle sue composizioni richiama quello dei quadri di Magritte, sofisticato semiologo, oltre che pittore. Barbara Wojirsch con la tipografia e Dieter Rehm con le sue foto —che danno un sapore struggente e lontano a paesaggi altrimenti familiari— hanno caratterizzato in maniera indelebile l'immagine della ECM records e di artisti quali Keith Jarrett e Jan Garbarek. In qualche modo agli antipodi di Rehm troviamo Vaughan Oliver per la 4AD. Le sue fotografie ritraggono complicate still life dal sapore 'materico', segnate da forti contrasti di luce e dai colori lividi. Esprimono una seducente, viscerale inquietudine, perfettamente intonata alla corrente musicale post-punk che vanno ad illustrare (Cocteau Twins, Dead Can Dance, This Mortal Coil). Russell Mills con il sapore incerto delle sue composizioni, talvolta simili a topografie spogliate di qualsiasi coordinata di riferimento, ha saputo trovare le immagini giuste per artisti come Brian e Roger Eno, Harold Budd, David Sylvian. Altro esempio di contaminazione coi grandi movimenti artistici del novecento è Peter Saville (Joy Division, New Order), che si ispira esplicitamente a Depero. Stanley Donwood (nome d'arte di Dan Rickwood) ha inteso denunciare gli eventi tragici che si consumavano in quegli anni nell'ex Yugoslavia con la sua copertina per Kid A dei Radiohead , specie nella Limited Edition promo. Jamie Hewlett rappresenta un'interessante novità perchè ha costruito a priori l'immagine dei Gorillaz, pilotandone la nascita e l'ascesa tramite un'astuta campagna di comunicazione visiva.

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