L'obiettivo di questo laboratorio è quello di trasmettere un'idea della complessità del processo ideativo che sta dietro ad una campagna di comunicazione. Nel marasma generale è dura essere riconoscibili. Questa può essere una delle ragioni per le quali occuparsi di 'Corporate Identity' può sembrare rassicurante: si lavora in modo sistematico. Fondamentale è avere una propria 'visione', per difendere il proprio lavoro: 'resistere per esistere'. Le tecniche tra le quali ci muoviamo sono relativamente semplici: ciò che conta, ciò che fa davvero la differenza è la cultura che sta dietro alle nostre scelte, il saper fare le connessioni. L'Italia ha pochissimi critici del design: Sergio Polano è uno di questi. Attraverso le immagini espresse da una società si potrebbe anche prevederne il futuro: in Italia vediamo immagini scadenti e poco innovative. Attraverso il blog si può attivare questo meccanismo di ricerca. Andate a vedere quello di Margherita Urbani. James Jarvis ha il suo blog. Fare un blog: una faccenda controversa. Costa niente ed è facilissimo da utilizzare. Manca un po' questa cultura.
Oggi Fabrizio Urettini ci parla di Blog design: 'Ricordatevi di mettere dentro al blog tutto. La scrittura è molto importante. Non dimenticate il peso di questo elemento'. A distanza di un anno da un suo precedente intervento sullo stesso tema sono cambiate un'infintà di cose. Dopo una prima fase di esplosione spontanea si stanno configurando dei gruppi editoriali che fungono da attrattori. Anche l'editoria tradizionale ha cominciato ad interessarsene: designerblog è stato acquistato da RCS. Nei blog esiste un'interazione stretta tra editor e lettore. Vi si trovano persone che mettono gratuitamente a disposizione saperi specialistici: la condivisione dei saperi, la compartecipazione è lo spirito che anima il cosiddetto Web 2.0.
giovedì 31 gennaio 2008
mercoledì 30 gennaio 2008
our weekly magical objects
La settimana scorsa ci siamo inventati di fotografare ciò che di bello c'era in classa. Oggetti che si indossano, oggetti che si usano, si tengono nell'astuccio o sommersi nelle borse con cui venite a scuola. Ne è uscita una ricerca interessante, anche se mi aspettavo di vedere degli oggetti graficamente più interessanti, colorati, a strisce, con forme particolari o pulite. Proporrei di ripetere ogni settimana l'esperienza, in maniera semplice e veloce così da avere a fine corso un archivio di immagini che ritraggono ciò che ciascuno di noi si porta a scuola.
lunedì 28 gennaio 2008
Sim Sala Bin
Stavo sistemando le foto che ho scattato durante la revisione di gruppo di giovedì. Mi sono soffermato, per caso o forse no, ad osservare i gesti delle persone che ho immortalato. Ogni movimento della mano, ogni sguardo, ogni posizione li ho ricondotti a quelli di un mago. Ogni dettaglio ogni aspetto l'ho associato al mondo che stiamo creando all'interno del nostro laboratorio. Vorrei che ognuno di noi nei prossimi giorni si soffermasse ad osservare con cura e dare un significato nuovo a tutto ciò che fotografa. Date un occhio a queste immagini e ditemi se mi sbaglio...
venerdì 25 gennaio 2008
Per chi ha fretta
giovedì 24 gennaio 2008
DIARY 2.1
Si possono ottenere effetti forti anche con tecniche deboli: i pionieri del cinematografo lo sapevano bene. Tra loro c'erano più prestigiatori e saltimbanchi che scienziati ed ingegneri. Guardiamo insieme alcuni video su You Tube: alcuni sono lavori di studenti del Royal College of Art di Londra, altri sono video di giovani gruppi musicali. I video dei White Stripes fanno un ampio ricorso a queste tecniche: per Fell In Love With A Girl Michel Gondry ha realizzato un'animazione usando dei mattoncini LEGO come fossero dei pixel. Un lavoro certosino di due mesi per un video di appena due minuti. In un altro video dei White Stripes, The Hardest Button To Button, Michel Gondry utilizza la stop-motion per fare apparire dal nulla innumerevoli copie della batteria che segna tutto il brano. La stop-motion è una tecnica che risale alle origini del filone magico-visionario del cinema, ma l'impatto è molto potente: traduce visivamente il senso del ritmo espresso dalla batteria. Oggi essere citati in un episodio dei Simpsons di Matt Groening è diventato un metro universale della notorietà: sorte che è toccata indistintamente a scienziati, politici, uomini dello spettacolo e altri. Questo fatto la dice lunga su quello che può essere l'impatto sociale e anche politico di un disegnatore. Esiste un'interpretazione di Groening del video di The Hardest Button To Button con protagonista Bart Simpson. Grazie ad internet si possono scoprire legami a volte insospettabili tra creativi di ambiti solo apparentemente distanti.
Esiste un fil-rouge tra cinema, pittura e grafica? La prima scelta di chi intende intraprendere questo mestiere è quella dello stile/gusto/sapore nel quale riconoscersi e attraverso il quale farsi riconoscere. Questa scelta, per essere pienamente consapevole, deve partire da un bagaglio culturale condiviso —il più ampio possibile— che dia conto di quanto è stato già fatto e già detto.
Esiste un fil-rouge tra cinema, pittura e grafica? La prima scelta di chi intende intraprendere questo mestiere è quella dello stile/gusto/sapore nel quale riconoscersi e attraverso il quale farsi riconoscere. Questa scelta, per essere pienamente consapevole, deve partire da un bagaglio culturale condiviso —il più ampio possibile— che dia conto di quanto è stato già fatto e già detto.
Magical Objects
Immaginazione
Calza a pennello...
venerdì 18 gennaio 2008
Si lavora in gruppi di tre, massimo quattro persone. Un blog: ciascun gruppo deve averne uno. Si possono inserire anche dei video da You Tube. Ogni anno d'estate si volge un festival dei cortometraggi vicino a Vittorio Veneto, sul lago. Mostrare con sincerità il mondo e 'sovvertirne' le regole. Di solito il piede di porco che permette di scardinare la realtà è un oggetto 'debole': lo testimoniano i lavori di Magritte e Duchamp. Occorre una grande attenzione al mondo dell'oggetto, al suo contesto. Con quale carattere lo si vuole accompagnare? Gli oggetti che dobbiamo trattare non dovrebbero essere troppo 'da designer'. Cosa rende magico l'oggetto fin dalla prima occhiata? Il materiale del quale è fatto? La dimensione? Il colore?
In un gruppo di lavoro è fondamentale tenere conto dei mezzi e delle persone che si hanno a disposizione. Talenti. Sarebbe bello che gli oggetti avessero una scritta dentro, come nel caso della fede nuziale. Quel che faccio... che fine farà? L'oggetto magico è tale perchè siamo noi a conferirgli una proprietà.
Cosa distingue uno 'studio' da un'officina? Nell'officina le mani la fanno da padrone, nello 'studio'... si studia! Come i bambini nei loro giochi: si parte sempre dal 'fare finta di essere': se non fate finta di essere dei designer non lo sarete MAI! A Zurigo ci sono mille studi di grafica: se volete veramente questo lavoro dovete SOGNARLO, dovete affinare la capacità di vedere le cose in un altro modo. Se uno non fa le cose in maniera diversa da come le fa chiunque altro... A CHE MI SERVE? Osservate il packaging di articoli analoghi all'oggetto che avete scelto: conoscere il mercato è fondamentale. Toglietevi dalla testa i soliti font, i soliti designer, le solite cose. Chiedetevi quale designer potrebbe avere pensato un oggetto come quello che avete scelto voi. Non maltrattate la tipografia: chi 'stretcha' un carattere MUORE!
giovedì 17 gennaio 2008
Magic Shop: il titolo di una canzone di Battiato, il tema conduttore di quest'anno.
Cosa possiamo trovare nel Magic Shop? L'oggetto magico, che ti rende libero, ti trasforma e ti trasporta in un luogo dove tutto è possibile.
La struttura del corso prevede due fasi: la prima preparatoria, la seconda di laboratorio. Le lezioni saranno di due tipi: tratteranno temi e tipologie di progettazione grafica oppure studi di design rilevanti. Nel laboratorio si svilupperà tutto il processo che dall'ideazione di un oggetto magico condurrà alla sua collocazione ideale tra gli scaffali del Magic Shop.
Parallelamente all'attività di laboratorio si svilupperanno dei progetti, di natura redazionale, on e offline.
Che cos'è la Creatività? Nonostante l'esperienza non siamo in grado di dare una risposta esaustiva o univoca. Bruno Munari ha provato ad alzare il cofano sul motore della creatività, cercando di mettere a fuoco le differenze che passano tra fantasia, invenzione, creatività e immaginazione. Per il designer la creatività è uno strumento per affrontare il tema del progetto. La buona pratica vuole che si parta dall'imitazione dei 'maestri', senza vergogna. Occorre fare indigestione d'immagini. Ogni copia sarà inevitabilmente un'interpretazione, per arrivare a quel sapere 'implicito' che una lezione frontale o un manuale non potranno mai dare. Ulisse ha impiegato vent'anni per arrivare ad Itaca. La creatività non si può insegnare, non sta solo nel gesto: essa traduce emozioni, siano esse esuberanti o nascoste. Il designer è anche un politico, deve avere una propria idea del mondo per sapere creare 'nuovi mondi'. Cosa non ci piace? Cosa non funziona? Occorre recuperare la capacità di sognare che si aveva da piccoli. Avere un oggetto magico che possa cambiare la vita: una chiave che apre porte e finestre che sono ancora ignote. MAGIC SHOP.
Iscriviti a:
Post (Atom)