venerdì 18 gennaio 2008


Si lavora in gruppi di tre, massimo quattro persone. Un blog: ciascun gruppo deve averne uno. Si possono inserire anche dei video da You Tube. Ogni anno d'estate si volge un festival dei cortometraggi vicino a Vittorio Veneto, sul lago. Mostrare con sincerità il mondo e 'sovvertirne' le regole. Di solito il piede di porco che permette di scardinare la realtà è un oggetto 'debole': lo testimoniano i lavori di Magritte e Duchamp. Occorre una grande attenzione al mondo dell'oggetto, al suo contesto. Con quale carattere lo si vuole accompagnare? Gli oggetti che dobbiamo trattare non dovrebbero essere troppo 'da designer'. Cosa rende magico l'oggetto fin dalla prima occhiata? Il materiale del quale è fatto? La dimensione? Il colore?
In un gruppo di lavoro è fondamentale tenere conto dei mezzi e delle persone che si hanno a disposizione. Talenti. Sarebbe bello che gli oggetti avessero una scritta dentro, come nel caso della fede nuziale. Quel che faccio... che fine farà? L'oggetto magico è tale perchè siamo noi a conferirgli una proprietà.
Cosa distingue uno 'studio' da un'officina? Nell'officina le mani la fanno da padrone, nello 'studio'... si studia! Come i bambini nei loro giochi: si parte sempre dal 'fare finta di essere': se non fate finta di essere dei designer non lo sarete MAI! A Zurigo ci sono mille studi di grafica: se volete veramente questo lavoro dovete SOGNARLO, dovete affinare la capacità di vedere le cose in un altro modo. Se uno non fa le cose in maniera diversa da come le fa chiunque altro... A CHE MI SERVE? Osservate il packaging di articoli analoghi all'oggetto che avete scelto: conoscere il mercato è fondamentale. Toglietevi dalla testa i soliti font, i soliti designer, le solite cose. Chiedetevi quale designer potrebbe avere pensato un oggetto come quello che avete scelto voi. Non maltrattate la tipografia: chi 'stretcha' un carattere MUORE!

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