lunedì 10 marzo 2008

Lavorare e divertirsi



Ancora non ci credo. Venerdì sera a cena l'ho raccontato a tutti. E poi anche sabato e domenica. Per la prima volta al claDIS una chitarra, un basso e una batteria. Giorgio che appena la vede si fa consegnare le bacchette e si siede a suonare. E poi... 30 minuti di musica, rock-blues che si spargeva tra i corridoi della facoltà

sabato 8 marzo 2008

Le cose impossibili da copiare

Ricordo che una decina di anni fa, all'alba dell'era di Internet per tutti, furono in molti a pensare che questa innovazione avrebbe creato enormi opportunità. Quello che non era ancora chiaro era il genere di attività che si sarebbe dimostrata più redditizia su questo nuovo mezzo. Per i colossi dell'industria dell'intrattenimento fu un evento traumatico quanto lo fu la caduta dell'asteroide per i dinosauri. A cavarsela in quella circostanza furono gli antenati degli attuali mammiferi: creature più simili alle odierne pantegane che alle graziose scimmiette di darwiniana memoria. Se vi state chiedendo quali implicazioni potrà avere tutto questo per chi intende campare facendo il designer vi invito a leggere l'articolo di Kevin Kelly, pubblicato da Internazionale la scorsa settimana in traduzione italiana.

venerdì 7 marzo 2008

Diary 8.2

Due donne. La prima è nel pieno della maturità professionale e veste con sobria eleganza. La seconda ha l'aria sbarazzina di un'eterna adolescente, capelli mossi, nasino all'insù e pullover a righe. Cosa ci fanno due donne così diverse dietro allo stesso tavolo ? La prima è Gilda Boiardi, il direttore di Interni, che da semplice rivista di settore è cresciuta fino a diventare un sistema integrato di comunicazione. Interni non è più semplice raccoglitore d'idee e progetti, ma anche promotore di eventi in Italia (Quest'anno a Torino, World Design Capital per il 2008) e all'estero. Interni —in collaborazione con Ferrero— bandisce il concorso "Il Design per NUTELLA" rivolto agli studenti di 10 Facoltà e Scuole di design tra le più prestigiose in Italia, tra cui l’Università Iuav di Venezia. La giovane donna dall'aria sbarazzina è invece Sarah Branduardi, che si occupa del progetto Cult all'interno della squadra marketing di Ferrero. Proprio in questi giorni la rivista americana Forbes ha stilato la classifica degli uomini più ricchi del mondo: tra gli italiani Michele Ferrero si è aggiudicato il primo posto, scalzando perfino Leonardo Del Vecchio (Luxottica) e Silvio Berlusconi (Fininvest-Mediaset). Decisa a non sedersi sugli allori la Ferrero ha deciso di esplorare abbinamenti inediti tra Nutella e altri alimenti —in particolare la frutta— per re-inventarne il consumo, secondo differenti stili di vita. Sarah ci ha raccontato la storia che dal Giandujot e passando per la Supercrema ha portato alla nascita del marchio (depositato dal 1963) accompagnato da allora alla ormai celebre immagine della fetta di pane spalmata. La relazione d'amore tra Nutella e i suoi consumatori ne ha fatto qualcosa di più di un semplice trademark, ovvero un lovemark. Peccato che Sarah si sia dimenticata di portarci l'oggetto di tante attenzioni: ne sarebbe nato un memorabile Nutella party!

giovedì 6 marzo 2008

arcinema



Arcinema è un evento socio-cultural-gastronomico che trasforma un Circolo Arci vecchia maniera, con soci in media poco meno che settantenni, cioè una sorta di osteria in cui si gioca trecentosessanta giorni all’anno a carte e alle bocce, in una brulicante cine-trattoria con età media drasticamente più bassa e variegata, coppie di sgargianti cameriere, i soci lanciatissimi in una cucina completamente rinnovata per l’evento e al banco bar. Insomma una specie di macchina da guerra all’interno della quale, per cinque serate a cadenza settimanale, è possibile vedere alcuni dei migliori esempi della Commedia all’Italiana gustando un piatto abbinato al film oltre ad alcuni extra prodotti da Arcinema che costituiscono forse il momento più atteso dagli affezionati alla rassegna e nei quali i soci più noti del Circolo vengono impegnati attorialmente in video-schede di presentazione dei film o in cortometraggi.
L’idea di fare una video-sigla della Rassegna è nata sin da subito e rimane una costante di tutte le edizioni. Inoltre, nella prima edizione sono nate anche le video-schede di presentazione dei film, quasi per caso, di settimana in settimana, per evitare la noia mortale delle normali presentazioni dei film da cineforum, coinvolgendo i gagliardi soci del Circolo che abbiamo scoperto essere ricchi di risorse espressive.
Nella seconda edizione per le introduzioni ai film è stato indetto un concorso per giovani videomaker con la collaborazione in giuria di Cinemazero di Pordenone e la Presidenza Onoraria di Furio Scarpelli, uno dei massimi sceneggiatori, in coppia con Age, della Commedia all’Italiana, con il quale abbiamo in seguito realizzato un’intervista di prossima pubblicazione.
Per l’edizione 2008, ad introdurre i film in programma saranno invece dei video-fumetti realizzati da alcuni promettenti autori emergenti italiani. Oltre alla prima serata introdotta dai disegni del piemontese Mauro Corona, già noto (non più così giovane) e con varie pubblicazioni all’attivo per la prestigiosa Coconino Press, si confronteranno con la commedia all’italiana le matite di Alessandro Tota (Parigi), Francesco Cattani (Bologna) e dei fratelli Pasquale la Forgia (Milano) e Roberto La Forgia (Vittorio Veneto - TV).
Oltre a tradurre in video i lavori dei fumettisti, anche quest’anno Arcinema stà realizzando dei video che introducono le pellicole in programma.
Arcinema non è soltanto quello che fa, ma pone l’accento sul dove lo si fa, con chi e in che modo.
Il contesto e il tono della Rassegna sono elementi costitutivi della stessa, cioè Arcinema nel suo insieme è l’evento che ci interessa e che cerchiamo poi di tradurre, di edizione in edizione, in DVD che raccolgono i materiali prodotti.
Resta comunque difficile riprodurre il clima e il senso di un evento trasversale da molti punti di vista, ma non per questo massificato e allineato con gli standard dell’industria culturale. Il modo migliore per capire cos’è Arcinema è parteciparvi, cosa che vi invitiamo a fare presto.
Elvio De Monte Faginto

lunedì 3 marzo 2008

Un nuovo poster


Venerdì sera ci siamo fermati fino alle 19.30 per cercare di terminare il servizio fotografico per il poster di YOUME. Tra una cosa e l'altra è uscita anche un'idea per un eventuale nuovo manifesto della mostra. C'è chi dice possa funzionare moooolto bene... chissà. Grazie a Daniela ed al resto del gruppo.

Scrivere a mano


Una piccola jam session tra zio e nipote sui caratteri calligrafici ha ispirato questo video sul divertimento di scrivere lettere a mano. xelor (via manystuff)

domenica 24 febbraio 2008

Agli antipodi dell'arte povera ?

Oggi a Venezia ho avuto il piacere di conoscere un Art Director del quale nessuno parla, nonostante i suoi lavori circolino quotidianamente tra le mani di decine (se non centinaia) di milioni di persone. Sospetto che si tratti del designer vivente la cui opera sia stata riprodotta nel maggior numero di esemplari (tutti rigorosamente numerati) e che abbia conosciuto la massima diffusione. Non solo: se voleste procurarvi alcuni di questi esemplari (ma sono certo che molti di voi ne avranno con sé perfino mentre staranno leggendo queste righe) potete stare sicuri che non li pagherete più del dovuto e che sono tra i meglio difesi dai rischi della contraffazione. Sto parlando dell’austriaco Robert Kalina, vincitore del concorso bandito nel 1996 dallo European Monetary Institute (EMI) – precursore dell’odierna Banca Centrale Europea – per il disegno delle banconote che di lì a pochi anni avrebbero visto la luce. Furono invitati a partecipare solo ventinove tra designer e design teams: i partecipanti dovevano dimostrare provata esperienza di banknote design ed essere capaci di coniugare una grafica attraente con efficienti caratteristiche di sicurezza. Prima di salutarci gli ho chiesto di autografarmi una sua opera...

giovedì 21 febbraio 2008

Diary 6.1




L'ospite di oggi si chiama Mauro Lovisetto. Ha iniziato a fare il grafico nel '90 proveniendo da una scuola tecnica, ovvero senza avere ricevuto alcuna formazione artistica. E’ bello che chi se l'è cavata egregiamente da sé abbia la possibilità di venircelo a raccontare in un'aula universitaria: il trionfo del 'saper fare' sui pezzi di carta. Dopo quattro anni spesi a produrre cento guadagnando dieci Mauro ha deciso di licenziarsi e di mettersi in proprio. Dieci anni dopo non aveva perso la voglia di affrontare nuove sfide: senza avere nessuna esperienza precedente ha realizzato in un mese una demo per il gruppo indie One dimensional man, sfruttando la sua esperienza di fotografo e di grafico. La casa discografica ha gradito molto: still life di strumenti musicali e riprese fisse farcite di grafica in post-produzione. Appena una settimana dopo averlo visto —normalmente ci vogliono due o tre mesi— MTV l’ha mandato in programmazione. Per questo primo lavoro si è accontentato di un rimborso spese, ma al MEI di Faenza (trecento partecipanti) gli è valso il primo premio. Il suo appuntamento con un artista di maggior calibro gli ha insegnato la cautela: ‘Quando si parla con un artista bisogna stare molto attenti a quel che si dice. Michel Gondry nel 2004 chiedeva quindicimila euro a chi avesse voluto parlare con lui di un progetto artistico, semmai gli fosse scappata qualche buona idea’. Inesperto nell’uso di attrezzatura professionale ha girato I Feel You per Clara Moroni adoperando la telecamera incorporata di una digitale compatta. ‘Mi piacerebbe moltissimo lavorare in pellicola, ma questa è anche una pippa molto da registi. Lavorare in pellicola può incidere anche per il 70% sul costo di un videoclip’. Oggi i tempi per la realizzazione di un video musicale si aggirano sulle due/tre settimane, anche a causa dei budget sempre più risicati, per via del crollo delle vendite.

lunedì 18 febbraio 2008

VINS #2


Presentazione
Mercoledì 20 febbraio, ore 18.30
Patronato dei Frari, Venezia

Esce finalmente il nuovo numero di "Venice is not sinking", rivista su Venezia per Venezia che racconta la città nei suoi aspetti più interessanti e curiosi e si pone contro l'idea che Venezia stia affondando. In questo numero un'indagine, tra impegno e fantasia, sulle prospettive future della città: racconti e pareri, indicazioni, opinioni e interviste sui futuri possibili e sugli scenari della vita culturale cittadina.

giovedì 14 febbraio 2008

Diary 5.1

Oggi Roberto Bandiera ci ha portati tra suoni ed immagini: Look at the music ! Ci sono copertine il cui sapore esprime la 'linea editoriale' delle case discografiche (Blue Note, ECM, 4AD, giusto per citarne alcune) ed altre che invece identificano in maniera inequivocabile l'artista o il gruppo. Emblematico è il caso dei Pink Floyd, con le immagini costruite per loro da Storm Thorgerson. Thorgerson si distingue per la forte impronta surrealista dei suoi lavori, ottenuta grazie ad un sapiente allestimento del 'setting'. Il sapore delle sue composizioni richiama quello dei quadri di Magritte, sofisticato semiologo, oltre che pittore. Barbara Wojirsch con la tipografia e Dieter Rehm con le sue foto —che danno un sapore struggente e lontano a paesaggi altrimenti familiari— hanno caratterizzato in maniera indelebile l'immagine della ECM records e di artisti quali Keith Jarrett e Jan Garbarek. In qualche modo agli antipodi di Rehm troviamo Vaughan Oliver per la 4AD. Le sue fotografie ritraggono complicate still life dal sapore 'materico', segnate da forti contrasti di luce e dai colori lividi. Esprimono una seducente, viscerale inquietudine, perfettamente intonata alla corrente musicale post-punk che vanno ad illustrare (Cocteau Twins, Dead Can Dance, This Mortal Coil). Russell Mills con il sapore incerto delle sue composizioni, talvolta simili a topografie spogliate di qualsiasi coordinata di riferimento, ha saputo trovare le immagini giuste per artisti come Brian e Roger Eno, Harold Budd, David Sylvian. Altro esempio di contaminazione coi grandi movimenti artistici del novecento è Peter Saville (Joy Division, New Order), che si ispira esplicitamente a Depero. Stanley Donwood (nome d'arte di Dan Rickwood) ha inteso denunciare gli eventi tragici che si consumavano in quegli anni nell'ex Yugoslavia con la sua copertina per Kid A dei Radiohead , specie nella Limited Edition promo. Jamie Hewlett rappresenta un'interessante novità perchè ha costruito a priori l'immagine dei Gorillaz, pilotandone la nascita e l'ascesa tramite un'astuta campagna di comunicazione visiva.

martedì 12 febbraio 2008

parole con il cibo


Avevo parlato col gruppo di SPEAKEAT riguardo a questi titoli di testa. Alcune immagini scattate da loro mi ricordavano tantissimo queste, per cui avevo promesso di recuperarlo e  caricarlo nel blog. Ispiratevi

lunedì 11 febbraio 2008

Sogno ad occhi aperti


Può uno studente di poco più di vent'anni farsi notare a livello mondiale (e ricevere offerte di lavoro da nomi come Chevrolet ed MTV) grazie ad alcuni video realizzati durante gli studi e pubblicati su YouTube? Chiedetelo a Lasse Gjertsen, il cui video 'Hyperactive' è stato visto milioni di volte (e che ai suoi docenti non era nemmeno sembrato un gran che).

venerdì 8 febbraio 2008

DIARY 4.1



Oggi siamo andati a vedere la mostra di Fabrizio Urettini allo Spazio paraggi. Il titolo in lingua inglese Evil Face allude alla provenienza del materiale esibito: gli Stati Uniti. Se i reperti constano soprattutto di ritratti segnaletici vi sono però anche foto di scene e di vittime di crimini. Fabrizio ci ricorda che la fotografia giudiziaria non ha pretese estetico-stilistiche e costituisce in un certo senso il 'peccato originale' dal quale nasceranno fenomeni come il foto-giornalismo, che si nutre dell'illusione che la foto sia impronta fedele della 'realtà'. I primi cartellini segnaletici si chiamavano 'Bertillon', come il padre dell'antropometria, una disciplina che si proponeva di leggere le inclinazioni sociali (e antisociali) delle persone attraverso la misura di certi parametri anatomici, soprattutto in relazione alle proporzioni del cranio. Per quanto grottesco possa apparire ora questo criterio esso era fondato sulla fisiognomica, arte antichissima della quale Leonardo da Vinci ci ha lasciato mirabili testimonianze illustrate. Questa metodica fu in seguito rimpiazzata dalla 'dattiloscopia': il rilievo delle impronte digitali e —più di recente— dal rilievo del DNA. Tra gli oggetti esposti alcune macchine fotografiche d'epoca, a sottolineare gli aspetti di 'avanguardia tecnologica' (i primi caricatori a rullo) che accompagnarono questo particolare genere di fotografia. In queste circostanze il ritratto fotografico si affrancò dagli stilemi della pittura e nacque l'iper-realismo, grazie anche alle tecniche impiegate per l'illuminazione dei volti, con luci artificiali. Molte foto sono state prese a New York, per ricordarci il nostro passato recente di emigranti 'maledetti'. Dalle foto della scena del crimine nacque quell'estetica che avrebbe raggiunto il grande pubblico con il cinema 'noir', riproposto recentemente con successo da registi come Brian De Palma. Tra le intelligenti provocazioni del curatore: uno specchio serigrafato, nel quale il visitatore può inquadrare sé stesso come in una foto segnaletica.

mercoledì 6 febbraio 2008

pensierino della buona notte


Prima di andare a dormire cercavo un pò di materiale da portare a scuola. Cercavo un dvd di Anton Corbjin, regista e fotografo per Depeche Mode e molti altri (credo sia a casa dei miei, domani controllo), e mi sono imbattuto in questo disco dei Pet Shop Boys. L'avevo comperato in Ottobre a Valencia dove ero stato a trovare i miei amici dell'erasmus. Se n'era uscito tra le centinaia di copertine pressate all'interno di cassette di plastica in un negozio di cianfrusaglie usate vicino alla Lonja. Non l'avevo comperato per i Pet Shop Boys e nemmeno perchè costava poco, l'avevo portato a casa per il semplice motivo che la copertina magicamente spiccava su tutte le altre. L'avevo visto, l'avevo preso in mano e da quel momento avevo deciso che sarebbe venuto via con me. Non l'ho ancora ascoltato eppure i suoi colori parlano più di qualunque musica... a domani.

martedì 5 febbraio 2008

Per chi le caramelle...


Ho ritrovato questa confezione, nel caos dello studio che abbiamo in casa. Claudia le aveva regalate a Marco al suo ritorno da Londra. Un'ottima e divertente idea per il packaging delle caramelle magiche...

lunedì 4 febbraio 2008

Elastici




Ho trovato questo nel sito dello studio Please Let Me Design. A qualcuno sicuramente può servire da spunto.

Sciogliere la tensione


L'esercizio magico che permette di scaricare la tensione di 5 giorni di lezione e mettersi in forma per affrontare il fine settimana. E lunedì si ricomincia...

Calamity


E questo per smuovere i ragazzi...

venerdì 1 febbraio 2008

DIARY 3.2

Revisioni individuali 10.00 - 18.00

Acqua in bocca


Forse abbiamo trovato il giusto modo per far star zitte le persone, ma di sicuro un bel modo di terminare la settimana...

our weekly magical objects 02


Ci siamo riusciti. Abbiamo la seconda serie di oggetti, usciti dalle borse, dagli astucci, dai cappotti, dalle tasche, da sotto i pantaloni (i calzini). Questa settimana la ricerca è stata fatta dai ragazzi del gruppo Vois, ed è uscito di tutto.

giovedì 31 gennaio 2008

DIARY 3.1

L'obiettivo di questo laboratorio è quello di trasmettere un'idea della complessità del processo ideativo che sta dietro ad una campagna di comunicazione. Nel marasma generale è dura essere riconoscibili. Questa può essere una delle ragioni per le quali occuparsi di 'Corporate Identity' può sembrare rassicurante: si lavora in modo sistematico. Fondamentale è avere una propria 'visione', per difendere il proprio lavoro: 'resistere per esistere'. Le tecniche tra le quali ci muoviamo sono relativamente semplici: ciò che conta, ciò che fa davvero la differenza è la cultura che sta dietro alle nostre scelte, il saper fare le connessioni. L'Italia ha pochissimi critici del design: Sergio Polano è uno di questi. Attraverso le immagini espresse da una società si potrebbe anche prevederne il futuro: in Italia vediamo immagini scadenti e poco innovative. Attraverso il blog si può attivare questo meccanismo di ricerca. Andate a vedere quello di Margherita Urbani. James Jarvis ha il suo blog. Fare un blog: una faccenda controversa. Costa niente ed è facilissimo da utilizzare. Manca un po' questa cultura.
Oggi Fabrizio Urettini ci parla di Blog design: 'Ricordatevi di mettere dentro al blog tutto. La scrittura è molto importante. Non dimenticate il peso di questo elemento'. A distanza di un anno da un suo precedente intervento sullo stesso tema sono cambiate un'infintà di cose. Dopo una prima fase di esplosione spontanea si stanno configurando dei gruppi editoriali che fungono da attrattori. Anche l'editoria tradizionale ha cominciato ad interessarsene: designerblog è stato acquistato da RCS. Nei blog esiste un'interazione stretta tra editor e lettore. Vi si trovano persone che mettono gratuitamente a disposizione saperi specialistici: la condivisione dei saperi, la compartecipazione è lo spirito che anima il cosiddetto Web 2.0.

mercoledì 30 gennaio 2008

our weekly magical objects


La settimana scorsa ci siamo inventati di fotografare ciò che di bello c'era in classa. Oggetti che si indossano, oggetti che si usano, si tengono nell'astuccio o sommersi nelle borse con cui venite a scuola. Ne è uscita una ricerca interessante, anche se mi aspettavo di vedere degli oggetti graficamente più interessanti, colorati, a strisce, con forme particolari o pulite. Proporrei di ripetere ogni settimana l'esperienza, in maniera semplice e veloce così da avere a fine corso un archivio di immagini che ritraggono ciò che ciascuno di noi si porta a scuola.

lunedì 28 gennaio 2008

Sim Sala Bin






Stavo sistemando le foto che ho scattato durante la revisione di gruppo di giovedì. Mi sono soffermato, per caso o forse no, ad osservare i gesti delle persone che ho immortalato. Ogni movimento della mano, ogni sguardo, ogni posizione li ho ricondotti a quelli di un mago. Ogni dettaglio ogni aspetto l'ho associato al mondo che stiamo creando all'interno del nostro laboratorio. Vorrei che ognuno di noi nei prossimi giorni si soffermasse ad osservare con cura e dare un significato nuovo a tutto ciò che fotografa. Date un occhio a queste immagini e ditemi se mi sbaglio...

venerdì 25 gennaio 2008

DIARY 2.2

Revisioni individuali 10.00 - 18.00

Per chi ha fretta



Tra i vari oggetti magici, ce n'è uno che sta tra scienza e magia. Sembra uno strumento creato da un ingegnere ma ha un potere straordinario inspiegabile. Viaggiare nel tempo è un ambito traguardo per l'uomo; riscoprire il passato e prevedere il futuro sono desideri che chiunque coltiva nella propria vita. Questa scena di "The Time Machine" è alquanto esplicativa, interessante è il modo con cui viene rappresentato lo scorrere del tempo. Osservate con attenzione i manichini nella vetrina della bottega.

giovedì 24 gennaio 2008

DIARY 2.1

Si possono ottenere effetti forti anche con tecniche deboli: i pionieri del cinematografo lo sapevano bene. Tra loro c'erano più prestigiatori e saltimbanchi che scienziati ed ingegneri. Guardiamo insieme alcuni video su You Tube: alcuni sono lavori di studenti del Royal College of Art di Londra, altri sono video di giovani gruppi musicali. I video dei White Stripes fanno un ampio ricorso a queste tecniche: per Fell In Love With A Girl Michel Gondry ha realizzato un'animazione usando dei mattoncini LEGO come fossero dei pixel. Un lavoro certosino di due mesi per un video di appena due minuti. In un altro video dei White Stripes, The Hardest Button To Button, Michel Gondry utilizza la stop-motion per fare apparire dal nulla innumerevoli copie della batteria che segna tutto il brano. La stop-motion è una tecnica che risale alle origini del filone magico-visionario del cinema, ma l'impatto è molto potente: traduce visivamente il senso del ritmo espresso dalla batteria. Oggi essere citati in un episodio dei Simpsons di Matt Groening è diventato un metro universale della notorietà: sorte che è toccata indistintamente a scienziati, politici, uomini dello spettacolo e altri. Questo fatto la dice lunga su quello che può essere l'impatto sociale e anche politico di un disegnatore. Esiste un'interpretazione di Groening del video di The Hardest Button To Button con protagonista Bart Simpson. Grazie ad internet si possono scoprire legami a volte insospettabili tra creativi di ambiti solo apparentemente distanti.
Esiste un fil-rouge tra cinema, pittura e grafica? La prima scelta di chi intende intraprendere questo mestiere è quella dello stile/gusto/sapore nel quale riconoscersi e attraverso il quale farsi riconoscere. Questa scelta, per essere pienamente consapevole, deve partire da un bagaglio culturale condiviso —il più ampio possibile— che dia conto di quanto è stato già fatto e già detto.

Magical Objects





Ecco i video che non sono riuscito a farvi vedere in classe. Il primo dei Chemical Brothers in cui l'oggetto magico è una musicassetta caduta dal cielo, il secondo di Paul McCartney dove il genio di Michael Gondry fa rivivere spettri grazie ad un mandolino.

Immaginazione



La fantasia, l'invenzione, la creatività pensano, l'immaginazione vede. Bruno Munari
Calza a pennello...

venerdì 18 gennaio 2008


Si lavora in gruppi di tre, massimo quattro persone. Un blog: ciascun gruppo deve averne uno. Si possono inserire anche dei video da You Tube. Ogni anno d'estate si volge un festival dei cortometraggi vicino a Vittorio Veneto, sul lago. Mostrare con sincerità il mondo e 'sovvertirne' le regole. Di solito il piede di porco che permette di scardinare la realtà è un oggetto 'debole': lo testimoniano i lavori di Magritte e Duchamp. Occorre una grande attenzione al mondo dell'oggetto, al suo contesto. Con quale carattere lo si vuole accompagnare? Gli oggetti che dobbiamo trattare non dovrebbero essere troppo 'da designer'. Cosa rende magico l'oggetto fin dalla prima occhiata? Il materiale del quale è fatto? La dimensione? Il colore?
In un gruppo di lavoro è fondamentale tenere conto dei mezzi e delle persone che si hanno a disposizione. Talenti. Sarebbe bello che gli oggetti avessero una scritta dentro, come nel caso della fede nuziale. Quel che faccio... che fine farà? L'oggetto magico è tale perchè siamo noi a conferirgli una proprietà.
Cosa distingue uno 'studio' da un'officina? Nell'officina le mani la fanno da padrone, nello 'studio'... si studia! Come i bambini nei loro giochi: si parte sempre dal 'fare finta di essere': se non fate finta di essere dei designer non lo sarete MAI! A Zurigo ci sono mille studi di grafica: se volete veramente questo lavoro dovete SOGNARLO, dovete affinare la capacità di vedere le cose in un altro modo. Se uno non fa le cose in maniera diversa da come le fa chiunque altro... A CHE MI SERVE? Osservate il packaging di articoli analoghi all'oggetto che avete scelto: conoscere il mercato è fondamentale. Toglietevi dalla testa i soliti font, i soliti designer, le solite cose. Chiedetevi quale designer potrebbe avere pensato un oggetto come quello che avete scelto voi. Non maltrattate la tipografia: chi 'stretcha' un carattere MUORE!

giovedì 17 gennaio 2008


Magic Shop: il titolo di una canzone di Battiato, il tema conduttore di quest'anno.
Cosa possiamo trovare nel Magic Shop? L'oggetto magico, che ti rende libero, ti trasforma e ti trasporta in un luogo dove tutto è possibile.
La struttura del corso prevede due fasi: la prima preparatoria, la seconda di laboratorio. Le lezioni saranno di due tipi: tratteranno temi e tipologie di progettazione grafica oppure studi di design rilevanti. Nel laboratorio si svilupperà tutto il processo che dall'ideazione di un oggetto magico condurrà alla sua collocazione ideale tra gli scaffali del Magic Shop.
Parallelamente all'attività di laboratorio si svilupperanno dei progetti, di natura redazionale, on e offline.
Che cos'è la Creatività? Nonostante l'esperienza non siamo in grado di dare una risposta esaustiva o univoca. Bruno Munari ha provato ad alzare il cofano sul motore della creatività, cercando di mettere a fuoco le differenze che passano tra fantasia, invenzione, creatività e immaginazione. Per il designer la creatività è uno strumento per affrontare il tema del progetto. La buona pratica vuole che si parta dall'imitazione dei 'maestri', senza vergogna. Occorre fare indigestione d'immagini. Ogni copia sarà inevitabilmente un'interpretazione, per arrivare a quel sapere 'implicito' che una lezione frontale o un manuale non potranno mai dare. Ulisse ha impiegato vent'anni per arrivare ad Itaca. La creatività non si può insegnare, non sta solo nel gesto: essa traduce emozioni, siano esse esuberanti o nascoste. Il designer è anche un politico, deve avere una propria idea del mondo per sapere creare 'nuovi mondi'. Cosa non ci piace? Cosa non funziona? Occorre recuperare la capacità di sognare che si aveva da piccoli. Avere un oggetto magico che possa cambiare la vita: una chiave che apre porte e finestre che sono ancora ignote. MAGIC SHOP.

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